In cerca di Miles
Tra biografia e autobiografia Paolo Fresu chiude la trilogia su jazz e letteratura cimentandosi in uno splendido “concerto teatrale” alla riscoperta del grande trombettista americano. Al Teatro Carcano di Milano fino al 10 novembre
Al Teatro Carcano di Milano, giovedì 7 novembre c’è stata la prima di uno spettacolo originale e toccante, che ha coinvolto il pubblico come raramente abbiamo visto in questi anni di frequentazioni dell’antico stabile del centro cittadino. Merito del format, un concerto teatrale, ideato da Paolo Fresu, uno dei più grandi trombettisti italiani, e del Teatro Stabile di Bolzano che ha prodotto quest’ultimo, kind of Miles, ideale chiusura di una trilogia in cui l’autore-musicista si è confrontato con un altro mostro sacro del jazz, Chet Baker (Tempo di Chet) e poi con la letteratura onirica nei suoi rapporti con la Sardegna (Tango Macondo), terra natia di Fresu.
Kind of Miles si apre con Fresu che racconta dove si trovava, esattamente, quell’accecante giorno di autunno del 1991 in cui venne investito dalla notizia della morte del suo mito, Miles Davis, dai più considerato il più grande genio jazzistico del secondo Novecento. Protetto da una grande quinta multimediale insieme agli 8 musicisti che lo accompagnano – un grande schermo su cui scorrono i contributi visuali elaborati live sulla base degli impulsi registrati dai sensori da lui indossati (frutto della ricerca e dello sviluppo della Libera Università di Bolzano), che sono parte attiva dello spettacolo, insieme a foto e suoni della voce di Davis –, Fresu racconta gli inizi della carriera dell’autore di A Kind of Blue e, contemporaneamente, i suoi stessi inizi come trombettista, segnati dall’ossessione di poter riprodurre i suoni arcani di Miles.
Ovviamente un’impresa impossibile, ma questo non ha impedito che Fresu riuscisse nella sua ormai lunga carriera a trovare le “sue note”, e spesso reinterpretando gli standard di Davis, che resta il suo faro e fonte creativa principale. Con Armstrong, Baker, Gillespie, Bill Evans, solo per citare i maggiori, ma Davis resta un gradino sopra per il 63enne trombettista di Berchidda.
Kind of Miles di Paolo Fresu è un’opera musicale e teatrale che evoca l’universo creativo e visionario dell’immenso musicista scomparso nel 1991. L’intento è quello di ricostruire la vita e la musica di un artista che ha segnato il Novecento attraverso la voce narrante di un unico autore/attore e attraverso il suo universo sonoro e le sue relazioni artistiche e umane.
Il materiale musicale preparato verte principalmente su “cinque estetiche” legate al suono oltre che alla temporalità, viaggiando fra standard che hanno fatto la storia del jazz e scelte originali composte dalla formazione, Da So What a StellabyStarlight a My Funny Valentine, passando poi da Porgy and Bess di George Gershwin a Birth of the Cool, da Jack Johnson allo storico album della “svolta elettrica” Bitches Brew, e abbracciando anche il mondo pop armonico di Time after Time contrapponendolo alla pura improvvisazione della libertà jazzistica.
Fresu si sdoppia aprendosi con pudore e rispetto alla parola parlata, in cui rievocando alcuni capitoli della vita e della carriera di Miles, ricorda, quasi fosse un adepto fedele della lezione di Nuto Revelli, che non si può parlare seriamente di grandi figure e grandi pagine collettive senza rischiare e mischiare la propria biografia. Fresu comincia timidamente ma poi si scalda, aiutato dai pezzi suonati e dalla magia del suo vero linguaggio, le note della tromba in cui canta, proprio come Miles, Chet, Louis e Dizzy e tutti gli altri.
In conclusione, il concerto teatrale ci sembra uno degli esperimenti migliori visti sulla scena negli ultimi anni. Ogni cosa è studiata e pensata per liberare emozioni, in musica ma anche con le parole, che Fresu dimostra di saper gestire con sufficiente personalità e autenticità. Ottimi i musicisti, bellissimi gli standard reinterpretati e bravo Fresu a condurli come un sapiente capo banda nel suo regno. Uno spettacolo, vogliamo credere, che resterà nella memoria a lungo.