Uccellini, sprofondo onirico nella famiglia di lacasadargilla

Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni affidano all’emergente Rosalinda Conti il compito di creare il corpus drammaturgico di “Uccellini“, ultimo lavoro de lacasadargilla (in tournée nazionale e visto a Milano al Piccolo Teatro Studio), pluripremiato ensemble teatrale autore dei già lodati “Il ministero della solitudine” e “Anatomia di un suicidio“. Conti, che ha lavorato con una matrice cechoviana, come l’autore del Giardino dei ciliegi sceglie una casa di campagna per sviscerare i rovelli di una famiglia borghese, i cui ultimi due elementi ancora in vita sono i fratelli di mezza età Luka e Theo. Con loro – o meglio nella loro psiche – ci sono i fantasmi del fratellino morto in fasce e della sorella grande, suicida.

La casa che li ospita, isolata nel bosco, è decrepita ma ricca di oggetti carichi di storie ed è il simbolo manifesto dello stato della famiglia, coi due consanguinei che mal si sopportano al punto da non frequentarsi da anni. Fino al momento in cui Luka (Francesco Villano) decide di portare Anna (Petra Valentini), la fidanzata, nella casa per il di lei compleanno, con la sorpresa di trovarci Theo (Emiliano Masala), non entusiasta di vederli. Rintanato lì a vivere per scrivere un libro sugli uccelli del bosco, Theo  è ombroso e solitario come il bosco che ospita la casa, mentre Luka è estroverso e socievole, a tratti anche frivolo. Inevitabile lo scontro, con Anna che farà da terzo incomodo fino al finale.

“Uccellini” è ambientato nella sala con cucina della casa, un set psicanalitico rinchiuso in una teca multimediale su cui vengono proiettati video della natura circostante e altri contenuti onirico-animaleschi. Introduce la pièce e la raccorda una voce narrante che invita agli spettatori a immergersi nel luogo, questa vecchia casa sperduta nel bosco, tra ombre, sogni, incubi e fantasmi.

La reunion casuale (?) tra fratelli è l’occasione per fare i conti col passato, infarcito della presenza fantasmatica dei cari estinti, che prendono il sopravvento aleggiando dentro e fuori la mente dei protagonisti. La pièce si muove tra il dramma d’interni e il racconto di paura, non scegliendo di preciso nessuno dei due e abbandonandosi a una commistione dei generi ingarbugliata dall’elemento etologico, vale a dire il racconto degli uccelli del bosco, reso con piglio scientifico dalla voce narrante nell’arco della giornata e nottata in cui si sviluppa l’azione.

La pièce si muove su un registro disseminato da  contrasti stilistici e narrativi, scanditi dai paesaggi sonori e dagli spazi scenici di Ferroni e dagli ambienti visivi di Maddalena Parise. L’incontro-scontro tra fratelli avanza abbastanza convulsamente, in un racconto che vive dei loro scontri linguistico-esistenziali che, alla fine restano la fonte primigenia della drammaturgia. A cui si adegua una regia poco agile e che ingabbia la verve degli attori, quasi reclusi nel set-recinto che delimita la casa.

Attraversata da echi bergmaniani oltre a quelli del citato Cechov, per quanto raffinata e colta la pecca di “Uccellini” risiede nell’equilibrio incerto tra regia e testo, con trama e racconto infarciti di dialoghi ripetitivi che, alla prova del palco contribuiscono a un senso di déja vu e stasi paralizzante, nonostante il finale artificialmente risolutivo.

Uccellini

di Rosalinda Conti, un progetto di lacasadargilla
regia Lisa Ferlazzo Natoli, Alessandro Ferroni
con Emiliano Masala, Petra Valentini, Francesco Villano
paesaggi sonori e ideazione spazio scenico Alessandro Ferroni
ambienti visivi Maddalena Parise
scene Marco Rossi e Francesca Sgariboldi
disegno luci Omar Scala
costumi Anna Missaglia
disegno del suono Pasquale Citera
coordinamento artistico al progetto Alice Palazzi
collaborazione alle immagini in ombra Malombra
assistente alla regia Matteo Finamore
produzione La Fabbrica dell’Attore/Teatro Vascello
in coproduzione con Romaeuropa Festival, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
in collaborazione con AMAT & Comune di Pesaro, lacasadargilla, PAV Fabulamundi Playwriting Europe, RAM – Residenze Artistiche Marchigiane
con il sostegno di ATCL / Spazio Rossellini